4 piante per un balcone fioritissimo
Febbraio per chi ama i fiori è già un mese bellissimo, perché i Centri di Giardinaggio offrono già un trionfo di colori, dal bianco al nero (!) passando per tutta la gamma dell’arcobaleno: recarsi nel proprio punto vendita di fiducia regala un’iniezione di energia e di ottimismo, circondati da bancali fioriti fra i quali c’è solo l’imbarazzo della scelta…
Vi aiutiamo proponendovi 4 piante facilissime che potete coltivare senza problemi in vaso sul davanzale, sul balcone o sul terrazzo (anche se nulla vieta di metterle invece a dimora in un’aiuola in giardino…): eccole!
Pratolina, il fiore pom-pon
È semplicemente deliziosa: alta al massimo 15 cm, si fa notare per i capolini fiorali stradoppi, ricchissimi di “petali” che li fanno somigliare a piccoli pom-pon bianchi, rosa più o meno carico o rosso carminio. La pratolina coltivata (Bellis) si differenzia da quella spontanea proprio per le infiorescenze rotondeggianti e spumose, che emergono ugualmente da una rosetta di graziose foglie basali.
Come la parente selvatica, necessita di ben poche cure: resiste al gelo e alla neve, ma anche al caldo torrido (se ben annaffiata). Appena arriva a casa, rinvasatela in un contenitore di almeno 2 misure in più; ancora meglio ponete 3 piante in una cassetta o ciotola da 30 cm, o ancora usatela per composizioni con primule e viole del pensiero. Usate un buon terriccio per piante da fiore e 2 dita di argilla espansa sul fondo del vaso. Tenetela in pieno sole o mezz’ombra e annaffiatela appena prima che il terriccio si asciughi. Tagliate regolarmente i capolini sfioriti per favorire nuovi boccioli; per lo stesso motivo concimatela con un prodotto liquido per piante da fiore per tutta la fioritura.
Bergenia, il rosa discreto
La chiamano anche “fiore di S. Giuseppe”, perché – anni fa – fioriva a metà marzo. Oggi, con il cambiamento climatico, la Bergenia crassifolia schiude i bocci anche a metà gennaio, prolungando lo spettacolo sino a fine marzo. La versione classica è rosa intenso: produce una pannocchia di fiorellini campanulati, portata da uno stelo di 20 cm, anche bianchi, rosa porpora e quasi rossi nelle nuove varietà.
È una perenne di piccole dimensioni, bella in tutte le stagioni grazie alle foglie grassocce, ovali o cuoriformi, di colore verde scuro, che si arrossano in autunno, portate da corti fusti semilegnosi. Vive benissimo in vaso (anche per 40 anni) e in giardino, a condizione di ombreggiarla da aprile a settembre: volendo, sta benissimo in ombra tutto l’anno. Rinvasatela, in una sola misura in più, dopo la sfioritura solo se le radici sono uscite dal foro di drenaggio: per fiorire deve “stare stretta”; ponete 2 dita d’argilla espansa sul fondo e aggiungete un buon terriccio universale. Bagnatela bene ma solo su terriccio asciutto. Concimatela con un prodotto granulare universale in aprile, settembre e novembre.
Primula, la multicolore
Oscar della versatilità, la Primula x poliantha non può mancare in vaso (e in aiuola): costa pochissimo, è facilissima da mantenere, c’è in una decina di colori su fiori grandi o piccoli, semplici o doppi, e si presta a mille composizioni, da sola o in compagnia di altre stagionali come pratolina e viola del pensiero.
Subito dopo l’acquisto rinvasatela il prima possibile, o in 2 misure in più o mettendo 3 piante in una cassetta o ciotola da 30 cm. È ideale per il sole, dove fiorirà sino a metà aprile, coadiuvata da un buon concime liquido per piante da fiore nell’acqua d’annaffiatura ogni 7 giorni; a mezz’ombra la fioritura si dimezza. Non fatele mancare l’umidità, bagnando appena il terriccio si è asciugato. Tagliate con le forbici i fiori appassiti, per stimolare il prosieguo della fioritura.
Viola del pensiero, timida e sfacciata
Da novembre ad aprile: la stagione della viola del pensiero, grazie ai nuovi ibridi autunnali, si è allungata a dismisura, permettendo di avere tanto colore a poco prezzo. A seconda delle varietà e delle specie di partenza, esistono viole a fiore più piccolo (da Viola tricolor o V. cornuta) o più grande (da Viola x wittrockiana), con “occhio” nero, “baffi” neri (serie ‘Cats’) o monocolore puro, dai petali viola, lilla, blu, bianchi, gialli, arancioni, rossi, anche miscelati, oppure vellutati.
Come per pratoline e primule, la prima operazione consiste nel rinvaso, tenendo presente che in una cassetta o ciotola da 30 cm ci possono stare anche 4 esemplari. Drenaggio e terriccio seguono le compagne di stagione, così come le annaffiature e le concimazioni. Le viole del pensiero, però, danno più soddisfazione perché, se si eliminano alla base i fiori appassiti, potranno continuare a fiorire sino a giugno, soprattutto se da fine aprile verranno riparate dal sole del mezzogiorno.