Tradescanzie, una, nessuna, centomila

Le tradescanzie sono tante, ma tutte accomunate dalla facilità di coltivazione e, se ben tenute, anche dalla lunga fioritura

Le tradescanzie sono di gran moda! Basta un giro su Facebook per trovare infiniti gruppi a loro dedicati, a partire da Tradescantia e co. mania, Le nostre tradescanzie, Tradescantia group, Tradescantia plants ecc.

E anche il vostro Centro di Giardinaggio ve ne propone almeno una decina tra specie e varietà, diverse per portamento, fogliame e colori dei fiori (sì, perché fra i tanti motivi del successo c’è anche la facilità con cui possono fiorire). A voi non resta che l’imbarazzo della scelta, con la certezza di una coltivazione molto facile (vi dovete proprio impegnare per ucciderle) e piena di soddisfazione.

Quante e quali sono le tradescanzie

Dicevamo che le tradescanzie possono essere anche molto diverse, morfologicamente, fra loro, sebbene facciano tutte parte del genere Tradescantia della famiglia delle Commelinacee. Le più dissimili, in realtà, fino a qualche anno fa appartenevano a generi differenti, che sono poi stati raggruppati sotto l’“ombrello” Tradescantia.

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È il caso dell’ex Setcreasea purpurea, che oggi si chiama Tradescantia pallida var. purpurea, ma anche di Zebrina pendula che ora è denominata Tradescantia zebrina.

Tradescantia pallida è caratterizzata dai lunghi e robusti tralci penduli di colore porpora, portanti foglie ovato-allungate color porpora. Attenzione: il colore è tanto più scuro (e i fusti più robusti) quanto più la pianta si crogiola al sole; se la tenete in casa all’ombra, le foglie e i fusti saranno esili e color verde salvia.

Tradescantia zebrina invece ha tralci più esili, verdi o viola secondo la varietà, e foglie bi- o tricolori (verde, bianco e viola porpora), per es. ‘Violet Hill’ ha la pagina inferiore porpora scuro, ‘Multicolor’ ha foglie venate di verde, crema, porpor e rosa, ‘Purpusii’ porta foglie purpuree con sottili striature verdi e d’argento. Celeberrima è T. albiflora ‘Nanouk’, dalle foglie succulente, variegate di rosa e verde, pelosette e con il retro viola, a contrasto con i fiori bianchi. Da avere anche T. fluminensis ‘Quadricolor’ (foglie verde scuro/chiaro, bianco e rosa) oppure ‘Albovittata’ (foglie verde chiaro striato di bianco).

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La tradescanzia “originale” è invece Tradescantia virginiana, priva di tralci allungati ma con foglie nastriformi lunghe anche 30 cm e ricca di fiori blu-viola (ma anche rosa o bianchi nelle varietà) all’apice degli esili fusti eretti, alti circa 50 cm. Un suo ibrido, T. andersoniana dai grandi fiori blu intenso, va per la maggiore, attorniato da cultivar come ‘Beatrice’ dalle foglie color oro, ‘Concord’ dai fiori rosa, ‘Innocence’ a fiori bianchi, e tante altre.

Senza dimenticare Tradescantia sillaemontana, dai corti fusti pelosi così come le foglie vellutate, disponibile anche nella cv. ‘Variegata’ di bianco.

E sorvoliamo sulle Callisia, Cyanotis e Tinantia, anche loro tradescanzie ma meno note…

A creare ulteriore confusione sulla nomenclatura, interviene anche il nome comune assegnato a tutte le specie, “erba miseria”, a sottolineare che le tradescanzie vivono veramente con niente: poca terra e mai cambiata, poca acqua o niente, zero concime, niente cure particolari. Il che però non vuol dire che ve ne possiate approfittare…

 

Coltivazione basic

Dopo l’acquisto, in genere la pianta può rimanere qualche mese nel vasetto originale, a meno che non sia evidentemente troppo piccolo rispetto alla parte aerea. Il rinvasodi effettua in un paio di misure in più, ponendo sul fondo del vaso 2 cm di palline di argilla espansa e colmando con un terriccio di marca per piante verdi.

Se durante l’operazione si spaccano dei tralci, riutilizzateli tranquillamente come talee: vale anche nel caso di una potatura obbligata, per es. proprio per effettuare il rinvaso di una pianta troppo esuberante. Ogni talea deve essere lunga fra 15 e 20 cm e comprendere un nodo nella parte bassa. Tagliate alla base tutte le foglie tranne le 2 apicali. Preparate un vasetto da 8 cm con metà sabbia e metà torba (oppure un buon terriccio per semina) e, aiutandovi con una matita, inserite la talea in modo che il nodo in basso sia dentro la terra. Vaporizzate il substrato con acqua giusto per inumidirlo un po’. Collocate il vasetto in luogo luminoso (ma non soleggiato, a differenza delle piante adulte) a temperatura ambiente (e comunque non sotto gli 8 °C). Una volta a settimana vaporizzate bene il substrato.

L’acqua serve con parsimonia: in estate può andare bene un’immersione da 10 minuti in bacinella una volta a settimana, in inverno anche ogni 3 settimane. Il concime è gradito da marzo a settembre, scegliendo un liquido per piante verdi se la pianta vive solo in casa oppure da fiore se passa la bella stagione all’aperto.

Solo la vera tradescanzia (T. virginiana, T. andersoniana) può svernare all’aperto perché tollera fino a –5 °C; tutte le altre collassano sotto i 6-8 °C.

 

Dove mettere le tradescanzie

La vera tradescanzia ha portamento eretto: vive benissimo anche in vaso, che riempirà velocemente con le sue potenti radici rizomatose. Se potete, rinvasatela in un paio di misure in più, altrimenti non se ne avrà a male e continuerà a prosperare e fiorire per alcuni anni. In aiuola in giardino tenderà a diventare invadente, se non è delimitata in un’aiuola…

Le altre tradescanzie hanno generalmente un portamento ricadente: sono perfette in basket e cestini appesi, oppure appoggiate su mensole e scaffali da cui ricadranno i tralci. Potete anche coltivarle in un vaso che porta un piccolo traliccio su cui far accomodare i tralci mentre crescono. Quando hanno raggiunto una lunghezza ingombrante, potete tranquillamente tagliare (riutilizzando i rametti per talee): la pianta getterà rapidamente nuovi apici.

Infine, tutte desiderano molta luce e perfino il sole diretto, che mantiene vividi i colori.